Faccio una breve premessa, per rispondere ai tanti pazienti che continuano a scriverci da ogni parte d’Italia, e non solo, per chiederci informazioni e indicazioni su dove e a chi rivolgersi. In Italia non esiste un centro pubblico che si occupa della cura e nemmeno un protocollo medico validato scientificamente. Quindi chi si sottopone alla cura, presso specialisti privati, lo fa senza alcuna garanzia. A tal riguardo vi rimando alla lettura di: “Come capire se il metodo è giusto”.

Il mancato riconoscimento di una terapia ufficiale consente agli specialisti di fare delle vere e proprie sperimentazioni sui pazienti tramite l’uso di bite e ortotici costruiti solo sulla base di conoscenze ed esperienza personali del medico, senza nessuna evidenza scientifica al riguardo e, spesso, senza informarne il paziente;

Nel 2011 il ministero ha pubblicato delle linee guida su le cure Odontoiatriche, e alla pagina 3 dove si parla di DTM “disordine” temporo mandibolare, – dtm e dccm o sindrome temporo mandibolare di Costen – sono la stessa cosa, è scritto testualmente: “a volte, possono essere disordini associati a trattamenti odontoiatrici non eseguiti “a regola d’arte”. che è proprio quello che lamentano, da tempo, i pazienti cioè di essere stati danneggiati dai dentisti. (Quindi possiamo dire che al danno si aggiunge la beffa) E se questo non fosse sufficiente, provate a pensare a quante protesi incongrue vengono messe in bocca agli anziani?)

Nel 2017 il Ministero con il pretesto di aggiornare la conoscenza dei dentisti, ha pubblicato altre inutili “raccomandazioni” un documento lunghissimo di 286 pagine, per facilitarne la consultazione ho ripreso solo il capitolo che riguarda la GNATOLOGIA Ancora una volta, si tende a minimizzare e sottovalutare il problema affermando che non esistono evidenze e una casistica e che la multifattorialità della patologia sarebbero degli ostacoli, per la definizione di un protocollo.

– La cura della DCCM pur essendo un significativo problema sociale e una patologia a rischio di in-appropriatezza terapeutica resta esclusa dai LEA. Gran parte dei medici di famiglia ne ignora la grave e ampia sintomatologia di questa patologia e quindi l’in-appropriatezza dilaga. Sicuramente aver privatizzato l’odontoiatria pubblica si è rivelato un errore, e ora che è stato assolto anche dalla pubblica piazza, le lobby private (farmaco-odonto-assicurative) e le regioni fanno di tutto per tacitare il problema ed impedire che si torni indietro.

Ultime considerazioni- Ma la regione Umbria si distingue anche per questo, primi in Italia, i nostri “splendidi” amministratori hanno affidato il servizio Odontoiatrico dell’Ospedale di Gubbio, ad una società privata di Roma. La stessa che opera alla AST di Terni Cassa Mutua Aziendale – Acciai Speciali Terni. Quindi dopo oltre 40 anni, dalla riforma i nostri “amati” politici hanno avuto la brillante idea di farci tornare al punto di partenza con un welfare burocratico e corporativo-assicurativo e al sistema discriminatorio delle mutue.

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